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GUARDARE UN QUADRO DI ROTHKO CON KRISHNA ACCANTO
«Una casa è un corpo non verrà semplicemente ricordata come la miglior raccolta di racconti degli anni '20; cambierà il modo in cui tutte le storie – lunghe e corte – verranno raccontate, scritte e consumate. Non c'è niente, nessuna emozione, nessun brandello di ricordo, nessun tocco, che questo libro non prenda sul serio. Ciò nonostante credo sia la raccolta di racconti più divertente che abbia mai letto.» – Kiese Laymon autore di "Il giusto peso" e "Come uccidersi e uccidere in America" (Black Coffee)
Una figlia ammalata, un padre assente, una luce fumosa che penetra in cucina durante la prima colazione – una madre che si trova a fronteggiare l'arrivo di un incendio che da innocuo e lontano si fa via via più minaccioso, fino alla necessaria evacuazione. Eppure: la più scontata delle fughe fatica ad arrivare. Una casa, ci viene detto, è pur sempre un corpo. Lasciarlo non è semplice. Che siano ambientati in India o in America, è sempre una simile vertigine metaforica ad attraversare i racconti di Swamy: una minaccia dai contorni sfocati che brucia sulla pelle delle protagoniste e sugli intonaci delle "case" e delle relazioni che si sono costruite negli anni. Ma se l'incendio a volte giunge da fuori, come quando Mark perde la moglie Chariya, ritrovando conforto nelle braccia di sua sorella Maya, più spesso è dentro che divampano le fiamme, come in Cecità, dove i sogni e le paure di Sudha si manifestano insieme al figlio che sente di avere in grembo e che lei stessa dovrà ospitare. È anzi proprio in questa singolare compenetrazione di onirico e verosimile che sembrano giocarsi i racconti di quest'esordio liminare, sull'orlo fra la vita e la morte, eros e thanatos, dimensione mitica e realistica. Nel formidabile Piaceri terreni la giovane Radika, un'artista di San Francisco alcolizzata e ossessionata da un quadro di Rothko, si troverà a imbastire un rapporto confessionale con Krishna in persona. Ciò che ci fa andare avanti e che ci fa sentire a casa – ci suggerisce l'autrice – ha una consistenza sottile, ma non per questo meno bruciante sulla pelle.
Shruti Swamy è stata finalista al PEN/Robert W. Bingham Prize, allo Story Prize e all'Art Seidenbaum Award per l'opera prima a cura del Los Angeles Times grazie al suo esordio Una casa è un corpo. I suoi racconti sono apparsi su The Paris Review, McSweeney's e selezionati in due occasioni per l'antologia dell'O. Henry Prize. Il suo primo romanzo, The Archer, è stato pubblicato da Algonquin Books nel settembre del 2021 ed è stato candidato al Center for Fiction First Novel Prize. Vive a San Francisco.
© 2022 Racconti Edizioni (E-bog): 9791280854032
Oversættere: Eva Kampmann
Release date
E-bog: 11. november 2022
Dansk
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