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Nicolò Porcelluzzi

Dopo «La bomba in testa», il podcast in cui aveva indagato origini ed estreme conseguenze di un
movimento nato dal mito di un comunismo combattente, Nicolò Porcelluzzi, giovane giornalista e attento
osservatore della storia più recente del nostro Paese, torna con un nuovo Storytel Podcast: Stragisti d’Italia, in uscita in esclusiva nell’anniversario della strage, il 12 dicembre, svela dunque ora i retroscena del terrorismo di matrice opposta, intraprendendo una ricerca che si concentra sui nazifascisti di Ordine Nuovo per capire l’origine e lo sviluppo delle stragi di Stato, da Piazza Fontana alla Stazione di Bologna.

Con il contributo delle voci di protagonisti e studiosi di quel periodo, Stragisti d’Italia vuole farsi racconto della storia umana, politica e giudiziaria delle menti che hanno ideato, fabbricato e nascosto una valigetta piena di esplosivo in una banca del centro di Milano, per capire l’origine e lo sviluppo delle stragi di Stato e, soprattutto, le loro eredità di sofferenza psichica e fisica: quello che resta, e quello che possono insegnare.

Stragisti d'Italia

L’impunità che ha protetto i fascisti e i nazisti di Ordine Nuovo ha radici profonde, da scavare negli uffici dei servizi segreti italiani e nei loro intrecci con i ministeri più importanti della nostra Repubblica. Ma com’è possibile che chi avrebbe dovuto difenderci abbia coltivato rapporti di amicizia e collaborazione con le persone più pericolose nel nostro Paese?

3. Come cucinare una bomba

La storia di Piazza Fontana e dello stragismo di Stato registra il fallimento della giustizia e il trionfo del complotto. Almeno in parte: che cosa possiamo imparare dalla storia delle stragi dalla fine degli Anni 60 all'inizio degli Anni 80? E che senso ha parlarne ancora? La risposta è in un ultimo viaggio tra le voci dei testimoni, la sofferenza dei rimorsi e l’orgoglio di chi cerca la Verità.

4. L’uomo nero

Dopo quasi venticinque anni di crescita economica, esplosione demografica e agitazione politica, una bomba esplode nella Banca Nazionale dell’Agricoltura, in Piazza Fontana, a Milano. Chi è stato? Perché lo ha fatto? E da dove vengono gli attentatori? Grazie al lavoro degli storici e della magistratura, oggi è possibile dare dei nomi a queste persone. E una terra di provenienza: la campagna veneta, tra Venezia, Padova e Treviso.

1. Morte in banca

Fino agli anni Novanta i loro nomi sono stati coperti dal segreto. Poi, grazie a un testimone chiave, sono emersi alla luce: nazisti e fascisti che si muovevano tra Venezia e Mestre per destabilizzare l'ordine sociale, creando così le condizioni per una svolta autoritaria. L’idea delle stragi è nata lontano, da menti americane e italiane. L’idea della bomba di Piazza Fontana, invece, è nata vicino: nella Laguna, che è come casa.

1. Morte in banca

1. Morte in banca

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