C’erano una volta le preferenze. Amate, temute, maledette. Erano la formula magica per conquistare un seggio alla Camera o in Senato. I candidati ci mettevano la faccia, gli elettori sceglievano i nomi di chi volevano in parlamento. Erano i tempi della prima Repubblica, quando si battevano i territori a caccia di preferenze. Una dopo l’altra, un pacchetto di voti sommato all’altro. Da allora sembrano passati secoli, oggi che in Italia la preferenza è bandita dal sistema elettorale e le liste sono “bloccate”. Oggi che a metterci la faccia è solo uno: il Leader. E a decidere tutto sono i partiti: prendere o lasciare. Benvenuti nel Paese delle meraviglie, dove si svolge la non-campagna elettorale dei candidati senza volto.
Il contributo audio di questa puntata è tratto dal programma Faccia a Faccia del 22 febbraio 2016, disponibile su La Sicilia Web. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
C’erano una volta le preferenze. Amate, temute, maledette. Erano la formula magica per conquistare un seggio alla Camera o in Senato. I candidati ci mettevano la faccia, gli elettori sceglievano i nomi di chi volevano in parlamento. Erano i tempi della prima Repubblica, quando si battevano i territori a caccia di preferenze. Una dopo l’altra, un pacchetto di voti sommato all’altro. Da allora sembrano passati secoli, oggi che in Italia la preferenza è bandita dal sistema elettorale e le liste sono “bloccate”. Oggi che a metterci la faccia è solo uno: il Leader. E a decidere tutto sono i partiti: prendere o lasciare. Benvenuti nel Paese delle meraviglie, dove si svolge la non-campagna elettorale dei candidati senza volto.
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