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Il libro è l’analisi serrata della sezione La lettura è crudele. Undici endecasillabi in forma di ipertesto, presente nel libro in versi Il sangue amaro di Valerio Magrelli. La lettura si basa su un unico e radicale metodo critico: l’auscultazione del verso; la declinazione esegetica di ogni componente della sillabazione espressiva. Il risultato che ne deriva è avvincente. Se la lingua di Valerio Magrelli nasce dall’errore o meglio da un vero e proprio disturbo linguistico dell’Io, non ha tuttavia per obiettivo la registrazione di una nuda testimonianza. C’è ben altro: si potrebbe persino parlare di una segreta condizione epica. La volontà della lingua è sanare l’errore, è proporre la poesia come una forma di soluzione, se non addirittura di terapia dell’Io. Tutto ciò che è il tipico stile di Magrelli (l’alchimia della sua razionalità, i giochi intellettuali, l’astrazione di un tic e l’improvviso lirismo di uno squarcio) assume il contorno di una grande macchina vivente di distillazione. La poesia di Magrelli è pensante, non tuttavia perché ermeneutica: quanto per uno straordinario sottile prammatismo di fondo che permette a ogni immagine, come a qualsiasi sonorità, di trasformarsi in una potente architettura del senso. Il lavoro critico che ne deriva è la simmetrica costruzione di una macchina esegetica. La critica letteraria, da pensiero di servizio, sa definire, attraverso le parole della poesia, un’inedita visione della realtà contemporanea: soprattutto sa misurare l’«altezza» morale e conoscitiva che va richiesta, ancor più oggi, alla creatività poetica.
© 2020 Quodlibet (E-bog): 9788822909930
Release date
E-bog: 10. marts 2020
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