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«Figuratevi il più insignificante, il più meschino degli uomini, un rifiuto della società, non necessario ad alcuno, del tutto inutile, del tutto ripugnante, ma di un amor proprio smisurato» – F.D.
Questo è uno dei romanzi meno conosciuti e più riusciti del grande scrittore russo. Dove l'orrendo e insopportabile protagonista, Fomà Fomìč, detta legge nella piccola corte famigliare della generalessa Krachòtkina nel paesino di Stepànčikovo, come un Rasputin di ultima categoria. È un romanzo abbondantemente comico, cosa rara in Dostoevskij. Fomà Fomìč chiacchiera, mena la lingua, fa l'intellettuale onnisciente, intontisce tutti a furia di istruzione, vuole insegnare il francese anche ai contadini; sembra un personaggio isterico e sbraitante della televisione d'oggi, un tuttologo spudorato, che a buttarlo in mezzo al letame continuerebbe a cianciare. Appartiene alla schiera dei rancorosi falliti; ce n'è uno in ogni romanzo di Dostoevskij, qui è eccezionalmente caricaturale e antipatico. Il libro è del 1859, anticipa le Memorie del sottosuolo e i suoi grandi più noti romanzi.
© 2020 Quodlibet (E-bog): 9788822911391
Oversættere: Alfredo Polledro
Release date
E-bog: 29. oktober 2020
Dansk
Danmark