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4.4
Biografier
Otto giorni prima di morire, Frida Khalo impugnò i pennelli per l’ultima volta e dipinse sulla polpa rossa di un’anguria la scritta: VIVA LA VIDA / COYOACÁN 1954 MÉXICO. Pochi mesi prima le avevano amputato la gamba destra e si rendeva conto di come le forze la stessero abbandonando per sempre e di come la sua vita si stesse spegnendo a poco a poco.
Ma l’anguria era lì, come nelle rappresentazioni popolari messicane del Giorno dei morti, simbolo di allegria, di vita e di una connessione diretta con l’aldilà. Quest’ultima natura morta non era casuale: era il suo addio definitivo, colorato e ottimista, così come lo era lei, nonostante le prove che la vita le aveva riservato. Questo miscuglio di sofferenza e superamento, di allegria incastonata nel dolore a cui ci avvicina in tutte le sue opere la pittrice messicana è ciò che caratterizza ogni suo lavoro. Per questo motivo è molto facile innamorarsi di Frida, perché tutti, in un modo o nell’altro, ci immedesimiamo in quel dolore e, a volte, ci piacerebbe affrontarlo con la sua stessa serenità.
Si rimane sbalorditi a pensare a questa donna esile e minuta, che ha dovuto sopportare una spina bifida dalla nascita, che ha contratto la poliomielite, che è sopravvissuta a un incidente che sembrava darla per spacciata dovendo affrontare un lungo periodo allettata, accettando senza fiatare tutte le indicazioni dei medici e le numerose operazioni a cui fu sottoposta. Ma soprattutto, ciò che ci lascia davvero senza parole è pensare a come Frida, una donna in grado di affrontare tutti gli ostacoli che la vita le ha riservato, finì per essere succube di una dipendenza sentimentale, aggrappata all’amore per un uomo che non sempre la corrispose e che, ancora peggio, non sempre la trattò con il rispetto che ogni donna si merita. L’amore tossico per Diego Rivera, che influenzerà la sua arte dall’inizio alla fine, è al contempo sorprendente e sconvolgente.
Innamorata del pittore praticamente dal primo momento in cui l’ha incontrato, quando aveva appena compiuto quindici anni, questo genio del muralismo messicano, crudele, egoista e infedele finì per essere non solo il suo grande amore, ma anche il suo aguzzino psicologico, senza che lei fosse in grado di fare qualcosa per evitarlo e, soprattutto, senza che fosse cosciente della situazione che stava vivendo. La pittrice, per quanto possa sembrare assurdo e nonostante avesse trovato in alcune occasioni la forza sufficiente per staccarsi dai suoi abusi, contrattaccando i suoi tradimenti con altre donne e vivendo liberamente la sua sessualità sia con donne che con uomini, finì per essere di nuovo succube del suo gioco, dei suoi ritorni, della sua incostanza.
© 2021 Storytel Original (Lydbog): 9789180246255
Release date
Lydbog: 28. december 2021
Dansk
Danmark