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"La criminalità organizzata pugliese nata negli anni '80 come 'filiazione della camorra', ha ereditato alcuni caratteri 'arcaici' delle mafie in un'ottica d'innovazione e autonomia, favorita anche dall'affermarsi all'epoca delle politiche neoliberiste, dall'espansione dei mercati (e del corrispettivo allargarsi delle zone grigie tra il legale e l'illegale) e, più in generale, da quell'ideologia del profitto che avrebbe mutato non solo i volti delle città ma i costumi dei cittadini. Nisio Palmieri racconta l'insediarsi e l'espandersi di questa piaga criminale in una terra da sempre crocevia di civiltà e di scambi, fertile di ricchezza umana e sociale, capace di lasciare segni profondi nei più diversi ambiti, dall'associazionismo alla cultura, dall'imprenditoria all'accoglienza. Ciò che mi preme sottolineare è come l'analisi della trentennale attività criminale proceda di pari passo con la denuncia delle sottovalutazioni, dei ritardi e non di rado delle collusioni in ambito politico, economico, amministrativo (il che non impedisce all'autore di riconoscere i meriti e l'impegno, ad esempio quelli di tanti magistrati ed esponenti delle forze di polizia). E' una denuncia che riguarda non solo la Puglia, ma l'intero Paese. Le mafie sono rese forti dal deficit di quella corresponsabilità che rappresenta la spina dorsale di una democrazia. Fa piacere che dalla Puglia, proprio in questi ultimi anni, arrivino numerosi e forti segnali in controtendenza, segnali di una maggiore consapevolezza dell'impegno che ci compete in quanto cittadini. E conforta che uno studioso attento delle realtà criminali come Nisio Palmieri abbia a cuore questo aspetto da concludere la sua ricerca citando le parole di un grande scrittore siciliano, Gesualdo Bufalino, quando disse che a sconfiggere la mafia sarebbe stato un 'esercito di insegnanti'." (dalla Prefazione di don Luigi Ciotti)
© 2013 edizioni la meridiana (E-bog): 9788861533356
Release date
E-bog: 27. september 2013
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"La criminalità organizzata pugliese nata negli anni '80 come 'filiazione della camorra', ha ereditato alcuni caratteri 'arcaici' delle mafie in un'ottica d'innovazione e autonomia, favorita anche dall'affermarsi all'epoca delle politiche neoliberiste, dall'espansione dei mercati (e del corrispettivo allargarsi delle zone grigie tra il legale e l'illegale) e, più in generale, da quell'ideologia del profitto che avrebbe mutato non solo i volti delle città ma i costumi dei cittadini. Nisio Palmieri racconta l'insediarsi e l'espandersi di questa piaga criminale in una terra da sempre crocevia di civiltà e di scambi, fertile di ricchezza umana e sociale, capace di lasciare segni profondi nei più diversi ambiti, dall'associazionismo alla cultura, dall'imprenditoria all'accoglienza. Ciò che mi preme sottolineare è come l'analisi della trentennale attività criminale proceda di pari passo con la denuncia delle sottovalutazioni, dei ritardi e non di rado delle collusioni in ambito politico, economico, amministrativo (il che non impedisce all'autore di riconoscere i meriti e l'impegno, ad esempio quelli di tanti magistrati ed esponenti delle forze di polizia). E' una denuncia che riguarda non solo la Puglia, ma l'intero Paese. Le mafie sono rese forti dal deficit di quella corresponsabilità che rappresenta la spina dorsale di una democrazia. Fa piacere che dalla Puglia, proprio in questi ultimi anni, arrivino numerosi e forti segnali in controtendenza, segnali di una maggiore consapevolezza dell'impegno che ci compete in quanto cittadini. E conforta che uno studioso attento delle realtà criminali come Nisio Palmieri abbia a cuore questo aspetto da concludere la sua ricerca citando le parole di un grande scrittore siciliano, Gesualdo Bufalino, quando disse che a sconfiggere la mafia sarebbe stato un 'esercito di insegnanti'." (dalla Prefazione di don Luigi Ciotti)
© 2013 edizioni la meridiana (E-bog): 9788861533356
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E-bog: 27. september 2013
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